I trasportatori di barche del Volga

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I trasportatori di barche del Volga o Burlaki (in russo: Бурлаки на Волге, traslitterato: Burlaki na Volge) è un’opera datata 1870-1873 del pittore russo Il’ja Efimovič Repin. L’opera rappresenta 11 uomini che trascinano faticosamente una chiatta controcorrente sul fiume Volga.

L’opera celebra la dignità e la forza d’animo dell’uomo, ma nello stesso tempo è una commovente condanna verso coloro che permettono un lavoro così disumano. Sebbene vengano raffigurati come uomini volitivi e stoici, essi appaiono molto abbattuti; solo uno si distingue: nel centro sia della fila che della tela, un giovane vivacemente colorato lotta contro le fasce di pelle ed assume un portamento eroico.

L’immagine non ha nessun nesso diretto con la pianta misteriosa, ma rappresenta in modo  crudo e realistico una scena di vita russa di 150 anni fa  che, in sfaccettature diverse segue la nostra esistenza odierna e eterna dell’essere umano.

In quante forme l’uomo cerca di evadere da questa situazione?

Fonte: Die Wolgatreidler: Warum russische Männer Frachtschiffe gegen den Strom zogen, Alexandra Guseva, 2017 / Wikipedia

Francobollo a tema

CCCP 1969, Maxicard

I trasportatori di barche del Volga

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Deutsche Bundespost, 1979

 

il Doctor Johannes Faust, Mephistopheles e homunculus,
tratto da una xilografia del 1616

Fonti:
Nino Muzzi, traduttore di Faust; 2017 editore Effigi
Alberti Susanne: Fausts Gretchen; 2013 Europa Verlag

 


 

…. und der sich von einem “Kräuterweib” wöchentlich einen Trunk aus Stierhoden, Ingwer, Thymian und anderen Ingredienzien “mazerier[en]” und “extrahier[en]” lässt, zur Erhaltung seiner Jugend und seiner Potenz.

Ein ungewöhnlicher Mensch muß er gewesen sein, jener Doctor Johannes  Faust, dessen spärlich bezeugtes Leben und Wirken soviel Anstoß zu Dichtung und Mythenbildung gegeben hat, über beinahe ein halbes Jahrhundert hin. 1480 wurde er in Württemberg geboren, um 1539 soll er nach einem unsteten Wanderleben verstorben sein, im Rufe eines wahrhaftigen Magiers, Astrologen und Alchimisten.

Faust, erzählt der unbekannte Verfasser, habe seine Seele dem Teufel verschrieben, darauf mit Hilfe seines höllischen Dieners Mephistopheles die Geheimnisse der diesseitigen und jenseitigen Welt erkundet.

e chi beve settimanalmente testicoli di toro, zenzero, timo e altri ingredienti “macerati” ed “estratti” da una “donna delle erbe” per mantenere la sua giovinezza e potenza.

Doveva essere una persona insolita, quel dottor Johannes Faust, la cui vita e il cui lavoro scarsamente documentati hanno dato così tanto impulso alla poesia e alla formazione dei miti per quasi mezzo secolo. Nacque nel Württemberg nel 1480 e si dice che sia morto intorno al 1539 dopo una vita vagabonda instabile, con la reputazione di un vero mago, astrologo e alchimista.

Faust, dice l’ignoto autore, ha affidato la sua anima al diavolo, poi con l’aiuto del suo servitore infernale Mefistofele ha esplorato i segreti di questo mondo e dell’altro.

 

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